Venerdì 20 maggio 2022
LA VIA DEI NARCISI
a cura di Fulvia Lozza e Franco Chiumento
Un’escursione appagante, dove i colori e i profumi ci hanno accompagnato dall’inizio alla fine.
Un percorso dagli ampi panorami su tutta la Valbelluna, alternati a distese di prati fioriti.
Grazie a tutti i partecipanti, che con il loro interesse ed entusiasmo hanno reso ancor più bella questa giornata.
Foto di Fulvia
- Questi prati così ricchi di narcisi sono il risultato di un progetto iniziato nel 2019 e portato avanti grazie al lavoro congiunto del Gruppo Natura Lentiai, Unifarco e Comune di Borgo Valbelluna, ai quali durante gli anni si sono aggiunti molti altri volontari
- Il pannello che illustra il "Progetto pilota per la salvaguardia dei prati a narciso"
- Dove cresce il Veratro i narcisi faticano a crescere
- Questo è il risultato del lavoro svolto, dopo aver estirpato il veratro, allontanato i cinghiali e falciato i prati con metodo tradizionale
- Il principe bianco, come viene chiamato il Narciso
- La Méda, il classico modo per conservare il fieno
- Foto di gruppo ( quasi al completo), tra i narcisi
- A Col Artent un pannello ricorda che questi luoghi oggi così ameni hanno subito anche loro la devastazione della guerra
- Postazioni di artiglieria austro-ungarica durante la prima guerra mondiale
- Prati che rasserenano
- Botton d'oro e narcisi
- Arriviamo a Col Moschèr... e qui lo stupore invade tutti noi davanti ad una fioritura così spettacolare
- Non servono parole davanti a tanta bellezza...
- Qua e là, tra i narcisi, occhieggiano le genziane e le orchidee
- Lasciamo Col Moschèr coi suoi narcisi e proseguiamo il nostro cammino verso Malga Garda
- Verso Col dei Piatti. Dopo Col Moschèr i narcisi diradano fino a scomparire.
- Pannello che illustra l'importanza delle pozze d'alpeggio
- Quanta vita c'è in una pozza d'acqua! Chi l'avrebbe mai detto?
- Una rana guardinga ci tiene d'occhio
- Tritoni
- Girini
- Un mimetico Ululone dal ventre giallo
- Una rana si gode il sole su un legno galleggiante
- Cosa sono tutti quei "gusci" vuoti attaccati agli steli del giunco? Sono le esuvie, i resti dell'esoscheletro dopo la muta delle libellule ( in questo caso), quando da larva diventano insetti adulti
- Una libellula, ancora con le ali spiegazzate, ha appena terminato la vita da larva e si è trasformata in insetto adulto, pronto a lasciare la vita acquatica e volare via. Le larve di libellula vivono nell'acqua, poi, una volta diventate mature, si arrampicano su un supporto e qui avviene l'ultima trasformazione
- La libellula appena "nata" si sta asciugando, allungando e sta stendendo le ali. Vicino a lei si nota l'esuvia vuota, con la spaccatura dalla quale è uscito l'insetto adulto
- La dorsale lungo la quale abbiamo camminato
- Prato con una ricca fioritura di Orchide maschia
- Genzianelle dal blu intenso
- Globularia tra i sassi
- Prato fiorito
- Panorama verso il Piave, il monte Tomatico e Feltre
- Panorama verso Belluno
- I colori di un prato con sullo sfondo Col dei Piatti
- Malga Garda ci regala un po' di ombra rinfrescante
- Un'altra bella pianta incontrata lungo il cammino: l'Asfodelo
- Panino e quattro chiacchiere in compagnia
- Si riprende il cammino di ritorno
- Un ultimo sguardo ai narcisi, che tanta meraviglia ci hanno regalato
- Poco prima del termine del nostro percorso, il vento ci ha portato l'intenso profumo dei mughetti, che numerosi costeggiavano la strada
- Grazie!